Consigli ai consumatori
Come ridurre il consumo idrico (benefici in bolletta e per l’ambiente)
30 litri
(È lo spreco di acqua se si lascia il rubinetto aperto mentre ci si lava i denti).
20 litri
(Possono essere risparmiati se non si fa scorrere acqua mentre ci si rade).
20 litri
(Possono essere salvati se si istallano nei wc scarichi a flusso differenziato).
40-60litri
(Si sprecano quando non si effettuano lavaggi in lavastoviglie e lavatrice a pieno carico).
100 litri
(E’ l’acqua che si risparmia se si lava l’auto con un secchio anziché con il tubo di una pompa).
Basterebbero solo questi piccoli accorgimenti, ad una famiglia media (4 persone) per consentirgli di risparmiare anche 400 litri di acqua al giorno, con notevoli benefici non solo ambientali ma anche economici di riduzione della bolletta.
Come faccio a non sprecare acqua?
L’acqua è indubbiamente uno dei beni più preziosi che possediamo, necessaria per il benessere di ciascuno di noi. Ma ciò che forse non è sempre chiaro è che l’acqua non è una risorsa inesauribile. Quindi la parola d’ordine è non sprecarla, iniziamo seguendo alcuni semplici azioni dal risultato garantito.
Ecco, di seguito, una serie di tutti gli accorgimenti da mettere in pratica nelle nostre case ogni giorno per non sprecare acqua:
- Scegliete la doccia invece del bagno: in media, riempire la vasca comporta un consumo d’acqua del 400% rispetto alla doccia.
- Applicate un riduttore di flusso ai rubinetti di casa: con una spesa irrisoria consentirete all’acqua di miscelarsi con l’aria, risparmiando fino al 30 % di acqua.
- Lavate la frutta, verdura ed piatti, in una bacinella e usate l’acqua corrente solo per il risciacquo.
- Riutilizzate l’acqua adoperata per lavare le verdure per innaffiare le piante o il giardino.
- Innaffiate le piante di sera: ne beneficeranno anche le piante perché dopo il tramonto l’acqua evapora più lentamente.
- Raccogliete l’acqua piovana e quella dei climatizzatori e sfruttatela per gli usi non potabili, ad esempio per lavare l’auto e innaffiare il giardino.
- Fate un controllo periodico chiudendo tutti i rubinetti: se il contatore dell’acqua gira lo stesso c’è una perdita.
- Quando partite per un periodo più o meno lungo, è preferibile chiudere il rubinetto centrale dell’acqua. Evitate qualche brutta sorpresa in caso di perdite che non conoscete.
- Provvedete ad una corretta manutenzione: un rubinetto che perde una goccia al secondo disperde in un anno circa 5.000 litri.
Questi consigli sono sempre validi, ma in particolar modo in quelle zone, spesso diffuse nel nostro territorio, in cui la distribuzione idrica non avviene in continuo ma attraverso un regime di turnazione, che mette più facilmente al rischio l’esaurimento delle scorte.
Rischi per la salute causati dall’utilizzo di acqua stagnante
Uno scarso utilizzo di acqua contenuta all’interno serbatoi di stoccaggio, come l’acqua stagnante dentro le condotte di distribuzione all’interno degli edifici, può causare la proliferazione di microrganismi patogeni perché viene modificato dell’ecosistema all’interno di tali infrastrutture.
Nel caso di serbatoi di stoccaggio, alcune regole generali consentono d evitare la formazione degli effetti indesiderati derivanti dall’acqua stagnante.
I serbatoi di stoccaggio per l’acqua destinata al consumo umano dovrebbero essere istallati in modo da garantire una temperature all’acqua inferire ai 20°C.
Nei serbatoi per l’acqua calda (boiler, scaldabagni, caldaie) la temperatura dovrebbe essere mantenuta sempre al di sopra dei 60°C.
La struttura dei serbatoi di deposito dovrebbe consentire un adeguato deflusso di eventuale acqua stagnate derivante da un mancato utilizzo degli stessi.
Considerato il rischio di formazione del biofilm all’interno dei serbatoio, questi dovrebbero essere ispezionati ad intervalli regolari per verificare la presenza di impurità sulle pareti e sul fondo e, se necessario, svuotati, puliti e disinfettati. La frequenza dipende dalla qualità dell’acqua, dalle modalità di erogazione (acqua erogata in continuo 24h su 24 o acqua erogata attraverso turnazione) e dalla frequenza di interruzioni per attività di manutenzione delle condotte di adduzione.
In tutti i casi di scarso utilizzo o chiusure prolungate degli impianti idrici, è opportuno, dunque, effettuare una corretta attività di flussaggio attraverso l’apertura di tutti i rubinetti, lasciando scorrere prima acqua fredda e poi quella calda, per alcuni minuti.
In questo modo acqua non-stagnate circola nell’impianto, favorendo l’eliminazione di microrganismi indesiderati.
Dopo una significativa sospensione dell’erogazione dell’acqua o un’emergenza, far scorrere i rubinetti e le fontane di acqua potabile a flusso massimo per ≥ 5 minuti, o impiegare per il lavaggio acqua ad alta temperatura o la clorazione.